nei giorni scorsi una nota di Anas, oggi quella del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per confermare la ripresa del cantiere della variante della Tremezzina. A Colonno sono ripartiti i lavori della galleria Comacina di servizio e lo scavo in quella principale con un mezzo meccanico. mentre lo scavo con l’esplosivo inizierà dalla seconda metà di marzo. Questo perché è stato necessario riattivare l’approvvigionamento degli esplosivi e le relative autorizzazioni all’uso. I comuni affacciati sulla Statale Regina attendono speranzosi che alle dichiarazioni seguano ora i fatti perché la maxi opera attesa da decenni dal territorio comasco – è stato ribadito da più parti – deve proseguire. Manca ancora il cronoprogramma aggiornato degli interventi, per capire quanto abbiano effettivamente inciso questi mesi di stop sull’intero progetto che dal 2026 iniziale era già stato ridatato al 2028.
In una nota è il ministero a confermare la ripartenza, a fare il punto della situazione e a ribadire l’attenzione massima del ministro Salvini.
A Colonno, oltre alla galleria principale, si lavora anche nella galleria di servizio con quello che tecnicamente si definisce il getto dell’arco rovescio, cioè l’elemento strutturale che viene realizzato nella galleria, complessivamente è stato eseguito il getto di circa 280 metri su 593. Sempre dallo scorso 24 febbraio è ripresa anche l’attività di predisposizione dei getti dei rivestimenti definitivi del tratto scavato della galleria Comacina principale.
Dopo l’intervento del ministro Salvini il lavoro è quindi stato progressivamente riattivato. Rimanendo all’esterno del cantiere è difficile constatare quanti uomini e quali mezzi siano operativi. Va tenuto conto che nel corso di questo lungo periodo di stop molte delle maestranze erano state dislocate altrove.
“Aspettiamo la prossima settimana per vedere se ripartiranno gli scavi con l’esplosivo” ha detto il sindaco di Griante, Pietro Ortelli, “Abbiamo ricevuto rassicurazioni importanti e ora aspettiamo. Intanto – aggiunge – nelle recenti riunioni con prefetto e questore sono tornato a ribadire l’importanza di realizzare un passaggio pedonale sicuro che nel nostro territorio manca. Tra poco saremo nel pieno della stagione turistica e non possiamo rischiare che la gente cammini in mezzo alla Statale”. In effetti a ridosso del cantiere nella zona della “Cà bianca” manca un passaggio sicuro. Infine la questione smaltimento del materiale di scavo contaminato, idrocarburi e arsenico naturale, punto di stallo tra Anas e Consorzio Sis che si è aggiudicato il maxi appalto da oltre 400 milioni di euro. “Resta in fase di definizione, nel Collegio Consultivo Tecnico, la questione, che sarà risolta nei prossimi mesi” si legge infine nella nota del ministero.