(ANSA) – IL CAIRO, 05 MAR – Il ministro del Petrolio del Sud Sudan, Puot Kang Chol, alleato del vicepresidente Riek Machar, è stato arrestato all’alba insieme a familiari e guardie del corpo nella sua residenza a Juba. Lo ha annunciato il suo portavoce, Sirir Gabriel Yiei Ruot, che accusa le forze fedeli al presidente Salva Kiir di aver condotto l’operazione. L’arresto avviene in un contesto di tensioni crescenti tra i campi rivali di Kiir e Machar, mettendo a rischio il fragile accordo di pace del 2018. Martedì era già stato arrestato il generale Gabriel Duop Lam, numero due dell’esercito sud-sudanese (Sspdf) e altro alleato di Machar, secondo il portavoce del vicepresidente, Pal Mai Deng. Le stesse Sspdf avrebbero circondato l’abitazione di Machar, secondo la stessa fonte. Il Sud Sudan, indipendente dal 2011, è segnato da lotte di potere, corruzione e conflitti etnici. La guerra civile tra Kiir e Machar (2013-2018) ha provocato circa 400.000 morti e milioni di sfollati. L’accordo di pace prevede la creazione di un esercito "unificato" per garantire la sicurezza nazionale. A fine febbraio organizzazioni multilaterali e alcune Ong avevano lanciato l’allarme su un possibile aumento della "violenza generalizzata" nel nord del Paese e invitato alla de-escalation. La Missione dell’Unione Africana, l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (Igad), la Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (Minuss) e la Commissione di monitoraggio dell’accordo di pace (Rjmec)) hanno espresso "grave preoccupazione" per il deterioramento della sicurezza, in particolare nello Stato dell’ Alto Nilo. (ANSA).