(ANSA) – ABIDJAN, 05 MAR – La regione del Sahel rimane l’epicentro del "terrorismo" per il secondo anno consecutivo, rappresentando più della metà di tutti i morti nel mondo nel 2024: lo rivela l’ultimo Indice globale del terrorismo. Dei 7.555 morti causati dal "terrorismo" in tutto il mondo nel 2024, 3.885 sono stati registrati nel Sahel, ovvero il 51 per cento, secondo l’Indice compilato dal think tank Institute for Economics and Peace. Ogni anno, l’indice classifica 163 Paesi in base all’impatto del "terrorismo" utilizzando come indicatori il numero di attacchi, morti, feriti e ostaggi. Secondo lo studio, cinque dei dieci Paesi più colpiti nel 2024 si trovano nella regione del Sahel. Burkina Faso, Mali e Niger continuano a essere tra i più colpiti in modo costante dal 2017, secondo l’indice. "Ciò evidenzia uno spostamento geografico dell’epicentro del terrorismo dal Medio Oriente al Sahel" negli ultimi due anni, si legge nel rapporto. Il Burkina Faso rimane il Paese più colpito per il secondo anno consecutivo, con 1.532 morti nel 2024 rispetto ai 1.935 del 2023, seguito da Mali e Niger. I tre Paesi sono stati teatro di colpi di Stato avvenuti tra il 2020 e il 2023 e sono attualmente guidati da giunte militari, che hanno deciso la loro uscita dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) per riunirsi nella confederazione Alleanza degli Stati del Sahel (Aes), con un avvicinamento alla Russia. (ANSA).