Carcere confermato in un caso, arresti domiciliari nell’altro. Il giudice ha sciolto la riserva dopo il primo interrogatorio dei due operatori della casa di riposo di Dizzasco accusati di maltrattamenti sugli anziani ospiti per i quali era stata disposta la custodia cautelare in cella.
Lunedì scorso, i carabinieri hanno eseguito sette misure cautelari, due in carcere e cinque ai domiciliari, per altrettanti dipendenti della Rsa Sacro Cuore della Valle Intelvi, tutti accusati di presunte violenze su numerosi ospiti della struttura.
Il giudice aveva disposto la custodia in carcere per una 44enne di Centro Valle Intelvi e un 50enne di Corrido. Entrambi nei giorni successivi sono stati interrogati e hanno risposto alle domande, fornendo la loro versione dei fatti. I legali difensori avevano poi presentato la richiesta di un’attenuazione della misura cautelare.
Oggi la decisione del giudice. La donna, difesa dall’avvocato Davide Giudici, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Richiesta di attenuazione della misura respinta invece per il 50enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Fadda, che resta in carcere. Il legale ha già fatto sapere che ripresenterà la richiesta per ottenere i domiciliari.
Proseguono le indagini e gli accertamenti dei carabinieri. L’inchiesta sfociata negli arresti è stata avviata nell’agosto scorso, dopo l’esposto di un ex dipendente che segnalava i presunti maltrattamenti.