(ANSA) – TRIESTE, 27 FEB – "Sui fatti del Natisone e sulle procedure di emergenza occorre fare chiarezza. Quando arriva una richiesta di soccorso al Nue, la centrale 112 identifica la tipologia di emergenza, localizza il chiamante e inoltra la chiamata alla centrale di riferimento: vigili del fuoco, Sores Fvg, polizia, carabinieri. Nel caso dell’evento del Natisone si trattava di un soccorso tecnico urgente, non sanitario: per questo la prima chiamata è stata inoltrata alla centrale dei vigili del fuoco che da quel momento ha sempre gestito direttamente tutti i colloqui telefonici con i ragazzi, e a essa sono state inoltrate dal 112 anche le successive richiamate. Questo significa inequivocabilmente che Patrizia, Bianca e Cristian non hanno mai parlato con l’operatore della Sores". Lo afferma Giulio Trillò, direttore della Struttura operativa regionale per l’emergenza sanitaria Fvg, a seguito della diffusione di "una serie di imprecisioni" sulla dinamica dei fatti accaduti il 31 maggio scorso a Premariacco (Udine). "Nel rispetto delle indagini in corso – ha aggiunto – e riponendo massima fiducia nell’operato della magistratura, quello che possiamo dire è che l’unica telefonata arrivata alla nostra centrale è stata di un cittadino che alle 13:48:20 chiamando dal ponte sul Natisone ha chiesto di parlare con un nostro operatore. Tutte le chiamate di Patrizia sono state ricevute e gestite dalla centrale operativa dei vigili del fuoco". Questi ultimi hanno invece chiamato, con un contatto diretto tra le due centrali di soccorso, alle 13:45:41, interloquendo con l’operatore Sores. "Si ribadisce la richiesta di massima chiarezza nel riportare informazioni – ha concluso Trillò – anche a tutela della professionalità e onorabilità dell’infermiere Sores coinvolto. La Sores riceve e gestisce oltre 300mila chiamate di soccorso l’anno, garantendo l’emergenza sanitaria in ogni angolo del Fvg: un immane lavoro che va rispettato e tutelato". (ANSA).