Volano gli stracci nel centrodestra, tra il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il ministro della Salute Orazio Schillaci. Il presidente lombardo è furioso. “Sono cose assolutamente inaccettabili”, ha dichiarato oggi riferendosi ai risultati della classifica del Ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni. La Lombardia è scesa infatti dal quarto al settimo posto in Italia, perdendo 4,64 punti in un anno. A pesare, il brusco arretramento nelle performance dell’assistenza territoriale. Nel complesso, il monitoraggio rileva che in tutto il Paese migliora l’area ospedaliera, mentre arrancano la prevenzione e le cure territoriali.
“I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, – è intervenuto Fontana – sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci. Sono dati che si fondano su questioni che non c’entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità. Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, – ha detto il governatore – puttanate”.
Contemporaneamente, la classifica annuale del settimanale Newsweek ha promosso il Niguarda di Milano a miglior ospedale d’Italia, 37esimo nel mondo, e cinque dei primi dieci migliori ospedali italiani sono lombardi. “Uno dei due dice puttanate”, sottolinea Fontana.
Immediata la replica a distanza, attraverso una nota, del Ministero della Salute. “Obiettivo del monitoraggio non è penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini l’erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto. La reazione del governatore Fontana appare pertanto mal indirizzata e il linguaggio utilizzato comunque inopportuno. Il Ministero della Salute non formula classifiche – prosegue la nota – limitandosi a pubblicare periodicamente i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza”.
“Che in questo momento storico l’ambito sanitario stia soffrendo, in tutta Italia, per la mancanza di personale sia medico che paramedico è evidente a tutti. – è intervenuto l’assessore regionale comasco Alessandro Fermi – Detto questo, sono certamente d’accordo con il presidente Fontana quando dice che queste classifiche del Ministero lasciano il tempo che trovano, visto che si basano su parametri che possono assumere un diverso aspetto a seconda del territorio in cui vengono inseriti. D’altra parte ci sono altri numeri che parlano chiaro: – ha continuato Fermi – l’ultimo dato disponibile sulla mobilità sanitaria ci dice che Lombardia, Emilia Romagna e Veneto raccolgono il 94,1% del saldo attivo delle spese di viaggio sanitarie. Questi sono fatti”.
“Siamo preoccupati per la situazione della sanità lombarda e per l’immobilismo della Regione – ha ribattuto il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo -. La sanità lombarda è passata in pochi anni dal podio, dove se la giocava con l’Emilia-Romagna, al settimo posto. Ma la Regione non affronta adeguatamente il problema”. Il Pd rilancia così una seconda conferenza dal titolo “La salute è un diritto”, in programma alla fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano il 14 e 15 marzo, che vedrà il confronto con cento tra esperti, sindacalisti e politici. “Abbiamo bisogno di un salto di qualità, – spiega Orsenigo – anche per valorizzare le straordinarie professionalità che in Lombardia ci sono e lavorano in condizioni sempre più difficili. Sfidiamo il presidente Fontana a un confronto, – conclude il consigliere dem – perché continua a non esporre la sua idea di sanità pubblica”.