“Ho iniziato a segnalare che strappavano i capelli. Cazzotti, schiaffi, persone chiuse nelle stanze”. Pasquale Moretti è l’ex dipendente della casa di risposo Sacro Cuore di Dizzasco che, con la sua denuncia ai carabinieri, ha fatto scattare l’indagine sfociata lunedì scorso nell’arresto di sette operatori della Rsa della Valle Intelvi.
Moretti si è rivolto ai militari dell’Arma nell’agosto scorso. Alla fine del 2022 non gli è più stato rinnovato il contratto e ha smesso di lavorare nella struttura. In precedenza, secondo il suo racconto avrebbe segnalato i sospetti maltrattamenti ai vertici della Rsa, ma non sarebbe stato ascoltato. I carabinieri, dopo la sua denuncia hanno avviato un’inchiesta, anche con riprese video e intercettazioni audio, che ha documentato i presunti maltrattamenti su numerosi ospiti.
I carabinieri hanno arrestato sette operatori, cinque sono ai domiciliari e due in carcere. L’inchiesta prosegue e sono attesi anche gli interrogatori delle persone fermate. I vertici dell’azienda, con un comunicato ufficiale, dopo gli arresti, hanno dichiarato che non avevano mai ricevuto segnalazioni di presunte violenze o maltrattamenti e che si costituiranno parte civile nell’eventuale procedimento penale.