(V. ‘Il papa convocherà un Concistoro…’ delle ore 12,33) (ANSA) – NAPOLI, 25 FEB – "Ogni parola sembra incapace di spiegare tutta la nostra commozione e la gratitudine per il Papa che, pur in un momento di sofferenza e dalla ‘cattedra’ speciale dell’Ospedale Gemelli, ha voluto concedere a tutti i devoti della Madonna di Pompei, ovunque nel mondo, questa grande gioia. A Pompei amiamo il Papa in modo speciale e profondo e preghiamo per lui, certi che la Madonna del Rosario e Bartolo Longo, dal Cielo, ascoltino la nostra invocazione e il Santo Padre torni alla quotidianità del ministero petrino". Lo sottolinea l’arcivescovo di Pompei, Monsignor, Tommaso Caputo, in merito alla canonizzazione del beato Bartolo Longo. "Bartolo Longo – ricorda – fu beatificato il 26 ottobre 1980 e, già negli anni successivi, una moltitudine di persone ha espresso un’esigenza del cuore: vedere il Fondatore canonizzato. In tanti hanno pregato intensamente secondo questa intenzione, in tanti si sono rivolti al Beato chiedendo la sua intercessione nei frangenti più difficili della loro vita. Il Santo Padre ha dato ascolto al popolo di Dio, che oggi fa festa. La gioia è per noi che abbiamo un nuovo Santo, una figura alla quale guardare e da imitare per raggiungere, un giorno, anche noi, il Paradiso. In ogni canonizzazione infatti si può distinguere il disegno di Dio. Quanti sono i santi nascosti, quelli della porta accanto. Non arriveranno all’onore degli altari, ma sono santi agli occhi del Padre. La canonizzazione, il riconoscimento pubblico della santità di un uomo o di una donna, è invece strumentale alla volontà di Dio che, attraverso quei testimoni, ci dona un aiuto per darci la salvezza e la vita in pienezza, una gioia che niente e nessuno potrà più toglierci. Facciamo festa perché anche la canonizzazione del Beato Bartolo Longo è, ancora una volta, una dichiarazione d’amore che Dio fa all’umanità". (ANSA).