“Abbiamo disposto l’immediata sospensione dal servizio dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta per l’assunzione dei doverosi provvedimenti disciplinari per la cessazione dei rapporti di lavoro ed è ferma determinazione dell’azienda costituirsi parte civile nel futuro procedimento penale”.
I vertici della casa di riposo Sacro Cuore di Dizzasco intervengono dopo l’indagine dei carabinieri che ha portato all’arresto nella giornata di ieri di sette dipendenti, accusati di ripetuti episodi di maltrattamenti sugli ospiti della struttura. La Rsa è gestita dall’associazione Il Focolare di Santa Maria di Loreto.
“Abbiamo appreso con sgomento e assoluto dispiacere dei provvedimenti cautelari – si legge in una nota – La nostra è un’associazione non profit che opera da 35 anni nel comprensorio della Valle Intelvi nel settore dell’assistenza ai soggetti fragili, con circa 160 dipendenti”.
I responsabili della struttura non avevano mai ricevuto denunce di possibili episodi sospetti. “Mai da ospiti, loro parenti o dal personale della struttura sono pervenute segnalazioni di condotte inappropriate, nonostante siano attivi plurimi sistemi a tal fine sia in loco sia tramite il sito, con tutela dell’anonimato”, si legge ancora nella nota.
L’inchiesta dei carabinieri è partita nell’agosto scorso, dopo una denuncia ricevuta dalla stazione di Centro Valle Intelvi. Le indagini, proseguite per sei mesi, hanno permesso agli inquirenti di accertare numerosi, presunti episodi di maltrattamenti. Il materiale raccolto, con anche immagini e intercettazioni audio, ha portato ai sette arreseti eseguiti ieri.
“Da una prima verifica – fanno sapere i vertici della casa di riposo – sembrerebbe che gli episodi che vengono addebitati ai dipendenti siano avvenuti durante i turni notturni. E’ stata data immediata e massima collaborazione alle autorità inquirenti”. “Nel contempo – conclude l’associazione Il Focolare – confermiamo la volontà di continuare a operare, come da sempre effettuato, nell’assoluto e prioritario benessere dei nostri ospiti”.