(ANSA) – GABORONE, 25 FEB – Il Botswana, di fronte al calo dei ricavi derivanti dall’estrazione dei diamanti, ha firmato un accordo con il leader mondiale del settore, De Beers, notevolmente più favorevole al paese dell’Africa meridionale rispetto al passato. L’accordo di vendita decennale, con un’opzione per altri cinque anni, prevede che la Okavango Diamond Company, di proprietà statale, "venderà il 30% della produzione e la De Beers il 70%" durante i primi cinque anni, secondo una dichiarazione rilasciata dal gruppo De Beers. In precedenza, la ripartizione era del 25%-75% dal 2020 e del 10%-90% prima di allora. Il nuovo accordo, firmato oggi durante una cerimonia ufficiale dal presidente Duma Boko, eletto a novembre dopo una storica transizione politica, aumenterà la quota del Botswana al 40% per i prossimi cinque anni e addirittura al 50% in caso di proroga di altri cinque anni. Abbastanza per compensare in parte il calo della domanda mondiale di diamanti e la concorrenza delle pietre sintetiche, che hanno gravato sui ricavi di questo Paese, secondo produttore di diamanti al mondo dopo la Russia. Debswana, una joint venture tra lo Stato e De Beers, detiene il monopolio della produzione di diamanti in Botswana. Dal 2022 il mercato dei diamanti soffre la concorrenza delle pietre prodotte in laboratorio, che rappresentano alternative molto meno costose a quelle preziose estratte dalle miniere. Anche l’indebolimento della domanda in Cina, dovuto in particolare al rallentamento del numero di matrimoni, contribuisce al calo dei prezzi. Il Paese è il secondo consumatore di diamanti dopo gli Stati Uniti. Fondata nel 1888 in Sudafrica dal colono britannico Cecil Rhodes, la De Beers è ora posseduta per la maggioranza dal gigante minerario britannico Anglo American e per il 15% dal governo del Botswana. Giovedì scorso Anglo American ha dichiarato di aver svalutato la De Beers, che per lungo tempo ha dominato il mercato mondiale dei diamanti ma che ora sta cercando di vendere. (ANSA).