(ANSA) – BOLOGNA, 21 FEB – "Gli accertati delitti di false comunicazioni sociali sono causali rispetto al dissesto della società. I falsi bilanci hanno consentito infatti a Bio-On di guadagnare la fiducia di istituti di credito e fornitori, ottenendo finanziamenti e stratificando nel tempo un imponente indebitamento, anche a breve termine, che la società, in assenza di flussi finanziari in entrata, si è dimostrata incapace di pagare". E’ quanto scrive il presidente del Tribunale collegiale di Bologna, Domenico Pasquariello, nelle motivazioni della sentenza sul crac della società di bioplastiche Bio-On, che lo scorso novembre ha visto la condanna di otto imputati, tra questi l’ex presidente Marco Astorri e il suo vice Guido Cicognani (5 anni e 2 mesi): entrambi sono stati condannati per manipolazione del mercato, relativamente a un comunicato stampa sulla semestrale di Bio-On del 30 settembre 2019, falso in bilancio e bancarotta impropria da falso in bilancio. Per il Tribunale "l’istruttoria dibattimentale ha lasciato emergere oltre ogni ragionevole dubbio il dolo degli imputati Marco Astorri, Guido Cicognani, Vittorio Folla e Gianni Lorenzoni in relazione ai contestati delitti di false comunicazioni sociali, con riferimento a ciascuna delle quattro annualità. È accertato infatti che i componenti del cda di Bio-On abbiano deliberato l’approvazione dei bilanci dal 2015 al 2018 nella consapevolezza della non corrispondenza al vero dei fatti economici, finanziari e patrimoniali in essi rappresentati, figurandosi l’idoneità concretamente decettiva dei bilanci nei confronti di soci e investitori, ed agendo con fine di profitto per sé o per altri". (ANSA).