(v. ‘Calciatore ucciso da bomba nel 2015…’ delle 08:33) (ANSA) – BARI, 20 FEB – "Voi siete i nostri numeri 10, grazie per tutto quello che fate". Così Lea Martimucci, sorella del calciatore Domenico, ucciso il 5 marzo del 2015 ad Altamura quando aveva 27 anni, da una bomba piazzata in una sala giochi, si è rivolta al procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, in occasione della conferenza stampa sull’arresto di Nicola Centonze e Nicola Laquale che, secondo l’accusa, hanno rispettivamente coordinato l’attentato dinamitardo e aver fornito l’ordigno. "Questi uomini e queste donne – ha aggiunto parlando con i cronisti Martimucci, che ha fondato la onlus ‘Noi siamo Domi’ – nel silenzio continuano a a salvaguardare sia le nostre vite che il nostro futuro. Siamo veramente grati e la giustizia prima o poi arriva. Sono i nostri numeri 10, com’era mio fratello in campo". "In questi dieci anni – ha proseguito – è cambiato tutto per noi: ogni giorno è il 5 marzo, però ogni giorno ci svegliamo con un obiettivo. Sicuramente non riusciremo a cambiare il mondo da soli, ma insieme alla comunità, insieme alla nostra associazione, alla famiglia e agli uomini dello Stato. Lavoriamo insieme per un futuro migliore. Nella nostra città, Altamura, c’è stato un prima e un dopo Domi, e questo effettivamente sul territorio si vede perché la mafia purtroppo esiste e si rigenera". "Lo sappiamo – ha evidenziato – però noi ci siamo e siamo delle sentinelle sul territorio e insieme agli uomini dello Stato cerchiamo di mettere un freno e possiamo cambiare sul territorio insieme ai ragazzi". "Secondo me – ha concluso – adesso Domi sta ridendo e sarà sicuramente orgoglioso di noi di quello che stiamo facendo". (ANSA).