Abolizione della tassa sulla salute e piena applicazione della riforma fiscale: lo chiedono a gran voce, compatti, al di là di ogni colore politico e di ogni ideologia, sindacati italiani e svizzeri, che insieme all’Associazione comuni di frontiera si sono ritrovati al Teatro Nuovo di Varese in occasione dell’Assemblea internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri.
Inefficace, irresponsabile, incoerente, ingiusta e illegittima: così i sindacati definiscono la tassa sulla salute indirizzata ai cosiddetti “vecchi frontalieri”. Per questo, se venisse chiusa la strada del dialogo, si dicono pronti a passare alle vie legali. Presenti, tra gli altri, Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil, Marco Contessa, responsabile nazionale dei frontalieri della Cisl, Pancrazio Raimondo, segretario generale Uil frontalieri e Giangiorgio Gargantini, segretario regionale Unia
Mentre le Regioni si muovono in direzioni opposte, l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso ribadisce la necessità di fermare l’esodo oltreconfine del personale sanitario, inevitabilmente attratto da stipendi contro cui – in Italia – non c’è partita. Per i sindacati, invece, la tassa sulla salute non può rappresentare un deterrente. I sindacati si oppongono fermamente alla decisione di imporre una doppia tassazione a chi già contribuisce al sistema fiscale svizzero ed evidenziano il rischio di una violazione del trattato internazionale tra Italia e Svizzera, in contrasto – in particolare – con l’articolo 32 della Costituzione italiana, che garantisce l’universalità dei trattamenti sanitari essenziali.
I cittadini italiani che ogni giorno varcano il confine per lavoro sono stanchi di essere trattati come bancomat, dichiarano. Sul fronte svizzero, infine, un’attenzione particolare per il dumping salariale.
Durante l’assemblea si è parlato anche di ristorni, di aumento dell’indennità Naspi, dei problemi che affrontano i comuni di confine, di telelavoro e assegno unico. Intanto, occhi puntati sul prossimo appuntamento, fissato per il 24 febbraio, quado si terrà il tavolo interministeriale per definire – tra le alte cose – uno statuto del lavoro frontaliero.