Nei primi 3 mesi del 2025 sono previste nella provincia di Como 13.420 assunzioni, con un calo di 1.280 posti rispetto allo stesso periodo del 2024. Di questi nuovi posti di lavoro previsto, un terzo è a tempo indeterminato. Tenendo conto che in Lombardia quasi un posto su 2 è di difficile reperimento, è molto probabile che 2.300 posti di lavoro a tempo indeterminato non saranno coperti. A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, coordinato da Paolo Zabeo. Con una costante diminuzione dei giovani e un incremento significativo della fascia più anziana della popolazione, sono numerosi gli imprenditori anche nel Comasco preoccupati per la mancanza di personale, una condizione condivisa ben al di fuori dei confini provinciali che colpisce in particolare il Nord Est del Paese.
Trovare oggi un dirigente od un operaio specializzato è quasi una chimera, e non bastano nemmeno i contratti a tempo indeterminato per migliorare la situazione. A peggiorare le cose, nei territori di confine come quello Comasco, gli alti stipendi della vicina Svizzera, che sfilano manodopera e manager alle aziende locali che sembrerebbero poggiare su solide basi.
Sempre secondo l’analisi della Cgia, tra fine 2011 e la fine del 2024 nella provincia di Como i prestiti bancari alle imprese sono diminuiti di 3,1 miliardi segnando un -34,1%. Se 13 anni fa l’ammontare complessivo dei prestiti erogati era di 9,1 miliardi, a fine 2024 era sceso a 6 miliardi.
Per quanto riguarda invece i depositi delle aziende, sempre nello stesso arco temporale sono aumentati di 2,9 miliardi di euro, facendo toccare +161,6%. Se nel 2011 è stato raggiunto 1miliardo e 800mila euro, dopo 13 anni i risparmi delle imprese sono saliti a 4,7 miliardi di euro.