(ANSA) – MILANO, 14 FEB – Il Tribunale del Riesame di Milano, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio il provvedimento per un nuovo giudizio, ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Dmitry Chirakadze, detto "Dima", 54 anni, aristocratico russo con legami con funzionari e oligarchi di Mosca, arrestato lo scorso giugno in una seconda tranche dell’inchiesta sul caso della fuga di Artem Uss. L’imprenditore, figlio dell’ex governatore di una regione siberiana, era evaso il 22 marzo 2023 mentre era ai domiciliari a Basiglio (Milano) in attesa di estradizione negli Usa, scappando in auto fuori dall’Italia e con un volo fino in Russia. Chirakadze è già a processo per procurata evasione davanti alla settima penale accusato, nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo e del pm Giovanni Tarzia, di essere stato il coordinatore del piano di "esfiltrazione", mentre altri indagati della "batteria" operativa hanno già patteggiato. L’ordinanza di custodia cautelare per il 54enne era stata annullato con rinvio sul punto della contestazione dell’aggravante della transnazionalità, confermando i gravi indizi di reato. Il pm nell’udienza al Riesame dei giorni scorsi ha ricalibrato la contestazione dell’aggravante con altri elementi e i giudici con dispositivo hanno confermato la misura cautelare. Ora la difesa, coi legali Tatiana Della Marra e Federico Sinicato, potranno ancora fare ricorso in Cassazione. Un paio di settimane fa la giudice della settima penale di Milano, Ombretta Malatesta, aveva respinto una richiesta di scarcerazione, o in subordine di domiciliari, per "Dima", spiegando che le sue "imponenti capacità patrimoniali" potrebbero assicurargli la "copertura finanziaria necessaria per l’evasione dallo Stato". (ANSA).