“Non chiedetemi presidi fissi perché non sono possibili, i problemi li conosco perché abito a pochi metri di distanza, ma la coperta è corta e alle forze dell’ordine non si può chiedere di più”. Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, interviene dopo i fatti di cronaca registrati in piazza Volta e dopo la richiesta arrivata da chi lavora in zona che racconta come, a insegne spente, l’area diventi ritrovo di gruppi di giovani spesso armati di coltello e sotto l’effetto di alcol e droghe. Soltanto da inizio anno si registrano due gravi episodi: una violenta lite sfociata in un accoltellamento per un apprezzamento di troppo con un 23enne ferito e un 20enne arrestato per tentato omicidio. Mentre pochi giorni fa un 39enne finlandese è stato picchiato da cinque persone per una sigaretta.
“Non si può chiedere di più alle nostre forze dell’ordine ma semmai – dice il sindaco titolare anche delle deleghe “Sicurezza” e “Polizia locale” – per vivere in un contesto più sereno sono certo bisognerebbe inasprire le leggi in modo tale che se si arresta un delinquente non sia già libera il giorno seguente”. Il primo cittadino ringrazia prefetto e questore che coordinano le azioni sul territorio, sottolineando i risultati raggiunti e ribadendo che “molti degli arresti di questi mesi sono stati ciclici”, cioè – ha detto Rapinese – la stessa persona che con gli stessi amici che ripete le stesse condotte. Se le nostre pene fossero più severe – ribadisce il sindaco – il lavoro che stiamo facendo sarebbe già sufficiente”.
Quindi la considerazione finale sul senso di insicurezza percepito: “Mi spiace, evidentemente, moltissimo, non c’è singolo giorno che non mi interfacci con il comandante della polizia locale e stiamo facendo il massimo ma non mi si chiedano presidi fissi perché già attualmente agli agenti stiamo chiedendo molto. La coperta è corta – conclude – stiamo cercando di fare di più. Tra dicembre e gennaio abbiamo assunto 18 nuovi vigili, non ci accontentiamo andremo avanti e ne assumeremo altri”.