La stagione drammatica dei sequestri di persona in Italia è stata ripercorsa oggi in Corte d’Assise a Como nell’ottava udienza del processo per il rapimento e l’omicidio nel 1975 di Cristina Mazzotti.
Come già nella precedente udienza, è stato sentito oggi come testimone un secondo collaboratore di giustizia che non è stato direttamente coinvolto nel rapimento di Cristina. Il pentito era in carcere nel 1975, ma ha poi partecipato ad altri rapimenti e ha risposto alle domande sulla gestione e organizzazione di questi reati della criminalità organizzata.
Sul banco degli imputati, accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione e omicidio, in concorso, aggravato dalla crudeltà, dai motivi abbietti, dalla minorata difesa della vittima ci sono Giuseppe Calabrò, Antonio Talia e Demetrio Latella. L’accusa è rappresentata dal magistrato della Direzione distrettuale antimafia Cecilia Vassena. Il processo proseguirà il 26 febbraio.