(ANSA) – TRIESTE, 11 FEB – La Guardia di finanza di Trieste su disposizione della Procura della Repubblica Europea di Venezia (Eppo) ha sequestrato per "evasione Iva all’importazione" una celebra barca a vela da competizione, la "Wild Thing" contestando il mancato versamento di Iva per 600 mila euro. Lo rende noto Il Piccolo precisando che la barca ha vinto numerosi premi in giro per il mondo tra cui a Trieste tre volte la Barcolana, che è di proprietà di una società australiana, la BC39, e che si sta già preparando un ricorso. I sigilli sono stati apposti il 5 febbraio scorso; la barca, di 100 piedi, si trova al Marina Monfalcone per i lavori annuali in previsione dell’imminente stagione agonistica. Pochi giorni fa il noto velista Furio Benussi in un video sui social aveva previsto che la barca sarebbe stata pronta per scendere in acqua i primi giorni di aprile annunciando la partecipazione a varie regate tra cui Portofino e la Viareggio-Bastia-Viareggio. Benussi stesso, sentito dal Piccolo, ha sottolineato l’estraneità ai fatti. Secondo l’avvocato Piero Fornasaro de Manzini, che assiste Benussi, si "contesta un mancato pagamento dell’Iva all’importazione, imposta dovuta all’atto dell’introduzione dell’ imbarcazione in acque comunitarie o in un altro momento successivo in cui sia sorta l’obbligazione". Le barche, come i veicoli, sono soggette a Iva, se entrano in territorio comunitario e ci rimangono per oltre 18 mesi, ma il legale parla di "un vero e proprio groviglio giuridico" reso ancora più intricato perché all’epoca la barca, naufragata nel 2014, non navigava ed era abbandonata in un cantiere sull’Isola di Minorca: "Si trattava in sostanza di un relitto". (ANSA).