(ANSA) – ROMA, 11 FEB – Quasi sei italiani su dieci (il 59%) hanno affrontato almeno un rischio online nell’ultimo anno, la percentuale sale al 62% tra i teenager. Cresce l’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel nostro paese, ma il 79% teme che possa essere utilizzata per generare truffe online. Sono alcuni dati contenuti in una indagine di Microsoft condotta su un campione di 14.800 persone in 15 Paesi tra cui l’Italia, pubblicata in occasione del Safer Internet Day. Secondo la ricerca, i teenager reagiscono ai rischi online con azioni concrete come il blocco dei contenuti dannosi, il 58% sceglie di confidarsi con qualcuno di fiducia, spesso i genitori, ma solo il 22% degli adulti si sente preparato a supportarli adeguatamente. Grande capitolo è quello dell’intelligenza artificiale generativa che sta rapidamente conquistando spazio. Nel nostro paese, quasi un quarto degli utenti (22%) dichiara di averla uata, i Millennials (25-44 anni) si confermano i principali promotori di questa tendenza, con il 41%. Nonostante l’entusiasmo per le potenzialità restano le preoccupazioni: il 79% degli italiani teme che l’IA possa essere utilizzata per truffe online, mentre il 76% esprime timori legati ad abusi e contenuti inappropriati. In Italia, la disinformazione si conferma il rischio online più diffuso, con il 40% degli intervistati che dichiara di esserne stato vittima. Altri rischi significativi includono il cyberbullismo e i discorsi d’odio, segnalati dal 31% degli italiani, e i contenuti violenti, indicati dal 28%. Entrambi questi dati sono in linea con le medie globali, rispettivamente del 33% e del 27%. Un tema di grande interesse è quello dei deepfake: il 75% degli italiani esprime preoccupazione (72% la media globale). A livello internazionale, paesi come il Sudafrica (81%) e l’India (78%) mostrano livelli ancora più alti di attenzione verso i deepfake, mentre in Europa le percentuali si allineano a quelle italiane. (ANSA).