Si è celebrata oggi la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, che ricorre ogni anno l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes. Per l’occasione, nella chiesa dell’ospedale Sant’Anna, il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha celebrato la messa, alla quale ha partecipato anche il personale sanitario. Il cardinale, nell’omelia, ha preso spunto dal messaggio diffuso da Papa Francesco a tutta la Chiesa in occasione della Giornata del Malato. “Nel contesto dell’Anno Giubilare 2025, al centro del quale vi è proprio la speranza, – ha detto il Pontefice – quanti prestano assistenza ai sofferenti, hanno un ruolo speciale”.
“Tutti, qualunque epoca della nostra vita attraversiamo, siamo chiamati a farci pellegrini di speranza, perché la speranza non delude. – ha detto il cardinale – Essa ci apre a orizzonti impensabili: la speranza è come una luce nella notte. Certo, non è facile rimanere forti e affrontare con serenità i momenti di sofferenza. Non è facile essere “angeli di speranza” (così li definisce il Papa) neanche per coloro che seguono i malati in una corsia di ospedale, dove l’organizzazione sanitaria impone ritmi frenetici a medici e infermieri, spesso costretti a turni massacranti, così che appare molto difficile prendere il tempo per la relazione con il malato, che invece è componente essenziale della cura. Stando al capezzale dei malati – ha continuato Cantoni – impariamo a credere e nello stesso tempo diveniamo messaggeri di Dio. Ci scopriamo un’unica famiglia, tutti sullo stesso piano, bisognosi di consolazione e insieme pronti a consolare. Da qui un ringraziamento a tutti voi, medici, infermieri, familiari, amici, sacerdoti perché dovunque siete, con la vostra opera e già con la vostra stessa presenza, siete un inno alla dignità umana, un canto di speranza”.