Accelerare i lavori per completare il progetto Alptransit, che ridefinisce il sistema di mobilità tra la Lombardia e il Ticino, tra il Nord Europa e il Mediterraneo con vantaggi in termini di riduzione dei tempi di percorrenza e incremento di sicurezza ed efficienza nel trasporto di merci e passeggeri. È l’obiettivo della proposta di Risoluzione approvata all’unanimità in settimana dalla Commissione speciale per la valorizzazione e la tutela dei territori montani e di confine e per i Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera, presieduta da Giacomo Zamperini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
Il documento sollecita un maggiore impegno politico e istituzionale per il completamento dell’opera, cruciale per la sostenibilità e l’efficienza del trasporto ferroviario, e impegna Regione Lombardia ad intervenire nelle sedi istituzionali nazionali ed internazionali, affinché vengano intrapresi tutti gli sforzi necessari.
“La Lombardia deve essere protagonista nel sistema dei trasporti europei. – ha detto Zamperini – Completare AlpTransit e potenziare le infrastrutture di accesso è fondamentale per garantire competitività e sostenibilità alla nostra economia. Il documento è frutto di una preziosa collaborazione con i nostri vicini svizzeri”.
Già nel luglio scorso, durante un incontro tra rappresentanti del Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino, del Consiglio Regionale e della Commissione Speciale, ospitato a Palazzo Pirelli, era emersa l’intenzione politica di favorire il completamento dell’opera, anche alla luce di una risoluzione votata dal Gran Consiglio nel 2023.
“Gli investimenti fatti hanno già portato enormi vantaggi al traffico merci e alla mobilità passeggeri e tuttavia AlpTransit resta incompiuta”, ha sottolineato Zamperini: “Fatto il cuore, mancano le arterie”.
L’accordo sulla Risoluzione è stato bipartisan. “Il voto del Partito Democratico è stato favorevole: – ha sottolineato il consigliere regionale dem, Angelo Orsenigo, che fa parte della Commissione – per la condivisione di un disegno strategico di connessione transeuropea e per l’importanza che esso riveste in particolare per le aziende della Lombardia che devono poter continuare ad affacciarsi al commercio internazionale. D’altra parte, però, – continua Orsenigo – la risoluzione deve spingere la Regione a pensare a una programmazione delle infrastrutture ferroviarie efficiente e coerente con quanto richiesto oggi, considerato che già subito dopo il confine di Chiasso, dalla parte di Como, e di Arcisate e Pino, nel Varesotto, e poi a scendere verso i nodi ferroviari dell’area milanese vi sono criticità annose e punti delicati che, nell’ottica del rafforzamento delle infrastrutture, devono essere affrontati e risolti”.