Abolizione della tassa sulla salute e piena applicazione della riforma fiscale. Queste le richieste al centro della mobilitazione dei frontalieri indetta per sabato 15 febbraio dai sindacati italiani e svizzeri. L’assemblea pubblica è fissata alle 10 al Cinema Teatro Nuovo di viale dei Mille a Varese.
“L’introduzione nella finanziaria 2024 della famigerata tassa sulla salute sui cosiddetti “vecchi” frontalieri imponibili solo in Svizzera, – dicono i sindacati – viola esplicitamente il trattato internazionale, introduce la doppia imposizione malgrado le chiare regole OCSE, si pone in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione rispetto all’universalità dei trattamenti sanitari essenziali. La norma, – proseguono – le cui modalità applicative competono alle Regioni, rimasta inapplicata per tutto lo scorso anno, è stata ulteriormente peggiorata con la finanziaria 2025. Chiediamo di fermare l’ingiusta tassa, ascoltando i frontalieri, le istituzioni territoriali, le stesse Regioni”.
Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre “la piena applicazione della legge 83/23 che ha esteso i suoi effetti ai frontalieri italiani sui nove confini nazionali, rimasta tuttavia incompiuta, ad oltre un anno dalla sua adozione, in materia di miglioramento della disoccupazione (Naspi) e di utilizzo dei ristorni e del fondo perequativo per i progetti socioeconomici dei territori”.
Il prossimo 24 febbraio è stato convocato il tavolo interministeriale per definire, tra le altre cose, uno statuto del lavoro frontaliero.