Mentre il territorio in modo compatto si oppone al pedaggio sulla Milano-Meda – nell’ultima seduta del consiglio provinciale di Como si è discussa anche una mozione, votata all’unanimità in cui viene espressa una ferma contrarietà al pagamento – dalla Regione Lombardia, è l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Claudia Maria Terzi a mettere un punto fermo e a confermare che il pagamento è previsto dalla concessione originaria e la gratuità è esclusa
Per chiarire il progetto viabilistico prevede la realizzazione delle tratte autostradali B2 e C dell’autostrada Pedemontana e proprio la tratta B2 si sovrappone tra Lentate sul Seveso e Cesano Maderno, alla superstrada Milano – Meda percorsa da circa 80mila veicoli ogni giorno e attualmente gratuita, che verrà quindi ampliata e riqualificata. Già avviati i tavoli di confronto in Regione, al centro anche le future tariffe. L’assessore ribadisce si sta lavorando per un’altra soluzione
Di “pesante balzello” per i numerosi pendolari comaschi sin dal primo momento ha parlato il PD in regione con il consigliere Angelo Orsenigo che ha presentato una mozione affiancata anche da una petizione e che trova l’appoggio dei consiglieri di maggioranza del territorio. Una battaglia bipartisan dunque confermata ieri nell’ultima seduta del consiglio provinciale. Il pedaggio non è ancora stato definito ma si è ipotizzato un costo che potrebbe oscillare tra i 4 e i 6 euro al giorno. “Oltre 135.000 residenti del Comasco ogni giorno utilizzano questa arteria per motivi lavorativi e vedranno aumentare i costi fino a 120 euro mensili, senza alcuna alternativa valida in termini di trasporto pubblico” ha commentato Claudio Ghislanzoni, capogruppo del Centrodestra in Provincia e consigliere di Fratelli d’Italia.