(ANSA) – CAGLIARI, 06 FEB – La giunta regionale della Sardegna apre un nuovo fronte di lotta con lo Stato e presenta ricorso al tribunale civile di Cagliari contro il ministero dell’Economia e delle finanze e la presidenza del Consiglio dei ministri per i mancati introiti della Regione dalle quote di compartecipazione ai tributi erariali, a partire dal 2010, che ammontano a un miliardo e 720 milioni di euro. Lo ha annunciato il vicepresidente e assessore del Bilancio Giuseppe Meloni, durante l’audizione nella commissione del Consiglio regionale. "Si tratta di decurtazioni illegittime operate dallo Stato. La speranza è che la questione si risolva prima con un accordo soddisfacente per la Sardegna. Lo Stato finora, pur riconoscendo il debito, ha avanzato una proposta irricevibile", ha spiegato Meloni ai commissari. L’ipotesi, prospettata dal ministro Giancarlo Giorgetti, prevede un’intesa per il pagamento alla Regione di 800 milioni di euro spalmati in 10 anni: "E’ meno della metà delle somme dovute – ha detto l’assessore – la proposta di un piano decennale non è accettabile. Noi abbiamo chiesto di poter avere almeno un miliardo e 300milioni. Lo Stato non ha accettato e per questo abbiamo presentato ricorso in tribunale". Meloni ha ricostruito la vicenda: i mancati introiti coprono un arco di 15 anni (dal 2010 al 2024) con saldi negativi crescenti. Fino al 2019 le decurtazioni erano inferiori ai 100 milioni di euro, poi la crescita esponenziale. Il primo allarme è del 2021 con il prelievo da parte dello Stato di 146 milioni. Cifre lievitate negli anni successivi: 256 milioni nel 2022, 454 nel 2023 e 385 nel 2024. "Si tratta di risorse vitali per il nostro bilancio – ha sottolineato Meloni – senza quei soldi è difficile chiudere una manovra finanziaria". La Regione andrà avanti nell’azione legale, forte delle previsioni dello Statuto in materia fiscale (articolo 8) che assegnano alla Sardegna una quota fissa del gettito di alcuni tributi erariali. "Rileviamo una disparità di trattamento rispetto alle altre Regioni – ha concluso l’assessore – nessun’altra ha subito decurtazioni di questa portata. Chiediamo ai giudici di accertare il nostro diritto a ricevere integralmente le quote di compartecipazione dovute". (ANSA).