(ANSA) – BOLOGNA, 05 FEB – "Si è appreso da fonti sindacali di un’inedita soluzione organizzativa dipartimentale per fronteggiare a livello nazionale l’attuale sovraffollamento negli istituti penali per i minorenni che consisterebbe nel concentrare 60-70 ragazzi giovani adulti – provenienti da vari istituti – all’interno di una sezione detentiva della Casa Circondariale di Bologna, comunque tenuti separati dalla popolazione detenuta adulta, con personale applicato della giustizia minorile". Lo affermano Roberto Cavalieri e Antonio Ianniello, garanti delle persone private della libertà personale rispettivamente dell’Emilia-Romagna e di Bologna, esprimendo "enormi perplessità e grave preoccupazione" se questa opzione organizzativa venisse confermata. Il contesto che verrebbe a crearsi, spiegano, sarebbe "considerato, a tutti gli effetti, parte del circuito detentivo minorile, come se fosse un’appendice dell’Istituto penale per i minorenni di Bologna. Tale opzione organizzativa sarebbe a tempo, alcuni mesi, sino alla concreta disponibilità di ulteriori posti, anche attraverso l’apertura di nuovi istituti dedicati ai minori, all’interno del circuito detentivo minorile. Vi saranno collocati ragazzi giovani adulti che potranno verosimilmente essere selezionati fra coloro che allo stato non presentano significative forme di adesione ai progetti di intervento educativo in atto nelle carceri minorili di attuale assegnazione". "Se tale soluzione organizzativa sarà davvero messa a terra, la pezza sembra già essere peggio del buco". (ANSA).