Settima udienza in Corte d’Assise a Como per il processo per il sequestro e l’omicidio nel 1975 di Cristina Mazzotti. Gli imputati sono passati ufficialmente a tre.
Nelle scorse settimane è morto uno degli imputati, Giuseppe Morabito. La difesa aveva chiesto che potesse comunque rimanere nel procedimento, ma la Corte ha respinto la richiesta e ha dichiarato l’estinzione del reato per morte del reo. Gli imputati restano dunque tre.
Le accuse per tutti in questo processo sono di sequestro di persona a scopo di estorsione e omicidio, in concorso, aggravato dalla crudeltà, dai motivi abbietti, dalla minorata difesa della vittima. Dopo la morte di Morabito, il processo prosegue per Giuseppe Calabrò, Antonio Talia e Demetrio Latella.
Calabrò e Talia, dall’inizio del processo sono sempre presenti in aula. Oggi, dopo la sentenza pronunciata dal giudice Carlo Cecchetti su Giuseppe Morabito, l’udienza è proseguita con la testimonianza di un collaboratore di giustizia.
Collegato da una località segreta, senza mostrare il suo volto, ha risposto alle domande del magistrato della Direzione distrettuale antimafia Cecilia Vassena e degli avvocati della difesa e della parte civile. Il collaboratore di giustizia è stato citato come testimone perché nel 1975, detenuto per un omicidio, in carcere ha incontrato alcuni tra i primi arrestati per il sequestro e l’omicidio di Cristina Mazzotti. In aula ha raccontato quello che gli sarebbe stato riferito. I colloqui riportati dal testimone fanno riferimento a persone poi condannate nei processi che già si sono conclusi. Il processo proseguirà mercoledì prossimo con gli ultimi testi citati dall’accusa.