Sabato 1° febbraio in Cattedrale, a Como, è stato celebrato il Giubileo diocesano della Vita Consacrata, in occasione della 29° Giornata Mondiale a essa dedicata. Alle 10.00 il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto la Messa con gli appartenenti alle diverse espressioni della Vita consacrata, femminile e maschile, presenti nella Chiesa di Como: religiose, religiosi, membri degli Istituti secolari e delle società di vita apostolica, l’Ordo Virginum, l’Ordo Viduarum, insieme a tutto il popolo di Dio. All’inizio della celebrazione ha portato il suo saluto il saveriano padre Gabriele Ferrari, nella veste di delegato episcopale per la Vita Consacrata. Al termine della Messa il Vescovo ha annunciato il nuovo Vicario episcopale per la Vita Consacrata, che succede a padre Ferrari. È il guanelliano don Marco Grega. Si riportano qui di seguito: il testo dell’omelia del cardinale Cantoni; il testo dell’annuncio della nomina.
L’Omelia: “Siete modello davanti al popolo di Dio”
Le parole del cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como: “Care sorelle e fratelli, membri della vita consacrata, cari religiose e religiose, e voi membri degli Istituiti Secolari e dell’Ordo Virginum. Sono presenti anche alcune sorelle che vivono la loro consacrazione nella vedovanza.
Siete i primi ad aver varcato la porta della nostra Cattedrale, la chiesa madre della diocesi, per l’acquisto della indulgenza giubilare.
E con ciò esprimete la vostra sollecitudine e dedizione per il Signore e insieme manifestate il primato della vita nello Spirito che voi coltivate. Siete posti come modello davanti al popolo di Dio innanzitutto per quello che siete e poi per quello che fate. Da ciò proviene la stima, la gratitudine, l’ammirazione e l’affetto di tutti i cristiani e non nei vostri confronti.
Altre categorie vocazionali sono attese durante questo Anno Santo e qui, come nelle altre chiese giubilari, avverrà l’abbraccio di Dio con il suo popolo, che ha tanto bisogno di sentirsi amato, atteso, accolto, perdonato per poter sperare nei beni futuri.
Voi siete i primi a partecipare della grazia, della gioia e dello stupore dell’incontro con il Signore Gesù, a imitazione di Simeone ed Anna nel tempio di Gerusalemme. Grazia sempre nuova e sempre abbondante, mentre già godete della sua intima e profonda amicizia, cresciuta lungo il tempo, perché continuamente ravvivata, anche nei momenti di fragilità e di prova.
Nel coltivare una intensa vita interiore rafforzate quindi l’amore, lo stupore del primo giorno, il fascino sempre nuovo dell’incontro con il Signore, condiviso con i fratelli e le sorelle, che godono con voi degli stessi carismi, negli Istituti di cui fate parte.
La grazia battesimale vi ha avvolti totalmente, fino a scegliere di appartenere per sempre al Signore Gesù, a cui avete donato tutto voi stessi, così da poter vivere nella Chiesa sempre e solo con Lui, in una perenne giovinezza del cuore, nonostante l’avanzare dell’età. Per amore del Signore Gesù, e nel suo nome, siete divenuti un dono per tutti, nei diversi ambienti professionali in cui siete stati inviati, anche nei confronti di coloro che non lo conoscono e non lo amano.
Voi avete tanto da raccontare, fin dalla vostra chiamata iniziale, che avete saputo tenere viva, a prova della fedeltà di Dio nei vostri confronti. Il vostro vissuto è tutto contraddistinto da un perenne cantico di lode, dal momento che la lode caratterizza il vostro primario ministero, che esercitate quotidianamente, come il santo vecchio Simeone e la profetessa Anna, descritti nel vangelo che è stato proclamato.
Fondamentale è per voi ricordare le grandi opere di Dio, quelle che Egli continuamente compie anche attraverso di voi e intorno a voi e riconoscerle come segno della sua fedeltà, che vi permette così di sperare in beni più grandi che Dio vi assicura.
Come Simeone, “uomo giusto e pio”, prendete in braccio il Bambino Gesù. Egli manifesta la misericordia e la tenerezza di Dio. Solo così, proprio per averlo accolto e gustato personalmente, sarete in grado di descriverlo e di poterlo consegnare a vostra volta a quanti vi avvicinano.
Proprio il santo vecchio Simeone ha saputo intravvedere dentro la debolezza di un bambino, accolto tra le sue braccia, la presenza mite del Dio con noi. Così anche voi siate capaci di percepire, con gli occhi dello Spirito, brillanti di gioia, quello che i semplici occhi umani non riescono a intravvedere.
Anche per voi valga la raccomandazione di papa Francesco, vera prova di conversione e di rinnovamento personale. Egli ci invita ad accostarci a tutti con “vicinanza, compassione, tenerezza”. Così testimonierete a voi stessi, prima che agli altri, la conversione intrapresa, con la grazia di quest’anno giubilare che la Chiesa mette a disposizione di tutti i suoi fedeli”.
Nomina Vicario episcopale per la Vita Consacrata
È l’occasione migliore questa per manifestare la nostra profonda gratitudine a padre Gabriele Ferrari, saveriano, che in questi anni ha esercitato il ministero di delegato episcopale per la Vita consacrata e che mi ha chiesto di essere esonerato da questo ‘incarico per motivi di salute, legati all’età.
Padre Gabriele si è adoperato con tanto impegno e passione perché la vita consacrata fosse una presenza viva nella nostra diocesi e tutti i membri si sentissero accolti, valorizzati e ben inseriti in questa nostra grande famiglia, che nei tempi passati ha generato molte vocazioni per la vita consacrata e missionaria.
Ci siamo trovati bene con lui, anche nel consiglio episcopale, dove siamo stati arricchiti dai suoi saggi e oculati consigli, frutto della sua lunga esperienza di missionario e di responsabile generale del suo Istituto, i padri Saveriani, che già ci avevano offerto la presenza di padre Luigi Zucchinelli, che ancora ricordiamo con tanto affetto.
Dopo matura riflessione ho chiamato a succedere a padre Gabriele Ferrari nell’incarico di Vicario episcopale, a servizio della comunione, un altro religioso, che tutti già conosciamo e apprezziamo: don Marco Grega, guanelliano, già provinciale del suo Istituto, ma anche ricco di esperienza, frutto dell’aver partecipato agli organismi regionali e nazionali della vita consacrata.
I Guanelliani sono già bene inseriti nella nostra diocesi, visto che don Guanella ha fatto parte del clero comasco prima di fondare il suo Istituto. Dei padri guanelliani ricordiamo con gratitudine anche don Attilio Mazzola che si è molto dedicato negli anni scorsi con larghezza di cuore e di mente a servizio della vita consacrata in diocesi.