Arpa Lombardia ha stilato il rapporto 2024 sul monitoraggio dei PFAS, sostanze perfluoroalchiliche. Si tratta di microplastiche che si trovano anche in contenitori alimentari, in tessuti antimacchia e impermeabili, in vernici, schiume antincendio, imballaggi, mobili, e anche in biocidi e prodotti fitosanitari. L’analisi è stata effettuata dall’agenzia su fiumi, laghi, acque sotterranee grezze prima di qualsiasi intervento di potabilizzazione e scarichi della nostra Regione.
I dati relativi al parametro PFOS mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto della soglia massima. Per lo stesso valore, sono stati però riscontrati casi isolati di sforamento nelle acque sotterranee.
Arpa Lombardia effettua i monitoraggi sui PFAS dal 2018. Nel rapporto 2024 è confluito il lavoro svolto su 713 campionamenti effettuati nel 2023 e alcune campagne condotte nel corso dell’anno che si è appena concluso. Le analisi sono realizzate nei laboratori Arpa di Milano e Brescia. Per ogni campione vengono presi in esame 18 parametri PFAS.
Nel 2023 ARPA Lombardia ha effettuato il monitoraggio dei PFAS nei corsi d’acqua di 94 stazioni di campionamento. Sono stati inoltre controllati 20 laghi. Per il monitoraggio delle falde, è stata effettuata una campagna su 67 pozzi distribuiti sull’intero territorio regionale. Due campagne hanno riguardato le acque reflue, coinvolgendo numerosi depuratori e scarichi industriali.
La presenza dei PFAS nell’ambiente è stata riconosciuta soltanto negli ultimi decenni. Le caratteristiche chimiche di queste sostanze e le loro proprietà idrorepellenti ne hanno favorito la diffusione in molti settori industriali, già dagli anni Cinquanta. In Europa però, da diversi anni, il PFOS è soggetto a restrizioni e dal 2009 è incluso nella Convenzione internazionale di Stoccolma che ne ha eliminato l’uso nei processi produttivi.