Il Comune di Senna Comasco può sbloccare la somma di 180mila euro legata a un contenzioso legale con il Comune di Como che si trascina dal 2002. Una vicenda riferita agli oneri di urbanizzazione di un insediamento industriale. I fabbricati finiti al centro del lunghissimo braccio di ferro sono sul territorio di Albate, quartiere di Como, ma hanno l’accesso da Senna Comasco, in via Roma.
“Fin dall’inizio era stata siglata una convenzione chiara e condivisa, che stabiliva che gli oneri di urbanizzazione venissero trasferiti al Comune di Senna Comasco – spiega il sindaco, Francesca Curtale – L’accesso all’azienda è nel territorio di Senna ed è il Comune di Senna che si occupa di garantire tutti i servizi, le reti e gli allacciamenti necessari”.
In sintesi, per spiegare una vicenda che si trascina da oltre 20 anni, in corsa il Comune di Como avrebbe cambiato le carte in tavola, modificando la cifra trasferita al Comune di Senna. “Nonostante i ripetuti incontri e confronti non è stato possibile raggiungere un accordo bonario con Como e Senna ha fatto dunque ricorso al Tar – spiega ancora il primo cittadino – La sentenza del tribunale amministrativo della Lombardia già dal 2017 aveva di fatto dato ragione a tutti gli effetti al Comune di Senna. Abbiamo comunque accantonato e non utilizzato i fondi in questione in attesa della definizione dell’iter giudiziario”.
E’ di questi giorni la decisione del Consiglio di Stato che mette la parola fine al contenzioso, confermando le ragioni del Comune di Senna Comasco. “E’ certamente una soddisfazione e la conferma che fin dall’inizio la nostra interpretazione è sempre stata corretta – conclude Curtale – Ora siamo pronti a investire i 180mila euro. La somma servirà per proseguire i lavori sugli argini delle rogge o per interventi di miglioramento delle strade o per il potenziamento e messa in sicurezza della pista ciclabile”.