(ANSA) – ROMA, 30 GEN – Sono in totale quasi 500 i lavoratori di Beko riuniti in presidio davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy in occasione del nuovo tavolo di crisi convocato per questo pomeriggio dopo l’annuncio del piano della multinazionale degli elettrodomestici, che prevede la chiusura di due stabilimenti in Italia e oltre 1.900 esuberi. I dipendenti sono giunti a Roma da tutti i siti italiani del gruppo (Siena, Comunanza, Fabriano, Cassinetta e Caserta). Contestualmente all’incontro si svolge uno sciopero di otto ore, sempre in tutti i siti Beko, proclamato dalle organizzazioni di categoria Fiom, Fim e Uilm. "Il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo fino alla lotta", "Beko non si chiude, vogliamo lavorare" alcuni dei cori che si alzano dalla folla, che espone anche numerosi cartelli di protesta. "L’Italia svenduta agli stranieri" si legge in uno di questi. Presenti i delegati dei sindacati di categoria dei vari territori coinvolti, oltre ai rappresentanti nazionali, sempre di categoria, di Fim, Fiom e Uilm. (ANSA).