(ANSA) – TORINO, 28 GEN – Per dare torto alla Presidenza del Consiglio nella causa sulle norme anti Covid promossa da un gruppo di cittadini, il giudice di pace Paolo Olezza, di Alessandria, ha utilizzato una serie di "autorevoli rappresentanti del Consiglio dei ministri e della maggioranza che lo sostiene": si tratta di Matteo Salvini, vicepremier, Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare di inchiesta. Le loro dichiarazioni hanno smentito le tesi sostenute dalla Presidenza del Consiglio durante la causa e quindi, secondo il giudice, l’ente deve soccombere e pagare dieci euro a ricorrenti. Il riferimento, da quel che si ricava dalla sentenza, sono i commenti che hanno accompagnato il decreto legge 202 del 2024 sulla cancellazione delle multe ai No Vax. Secondo il giudice i politici in questione hanno fatto capire che le multe furono "una forzatura", che "nella normativa emergenziale ci sono stati ‘errori’ in buona fede ma forse anche in mala fede", che "la gestione di quel periodo è stata obiettivamente sbagliata", che "era legittimo il timore del vaccino posto che alcuni vaccini hanno causato dei morti". "Se queste sono le posizioni espresse dall’attuale credibile consiglio dei ministri – afferma il magistrato – questo giudicante osserva quasi trattarsi di una sorta di confessione stragiudiziale della normativa oggetto di causa". La conclusione è che la Presidenza del Consiglio dei ministri ha sostenuto, durante la causa, "tesi opposte rispetto a queste dichiarazioni e questa circostanza vanifica non poco la credibilità delle sue difese". (ANSA).