Caro benzina: la Lega dei Ticinesi ha pronto un atto parlamentare che presenterà a Berna nella sessione primaverile chiedendo sgravi fiscali sul carburante. “Basta rapinare gli automobilisti e basta regali tafazziani al Belpaese a scapito della nostra economia di confine” tuona il consigliere nazionale del partito, Lorenzo Quadri, dal suo sito e dai suoi canali social. Il leghista interviene sulla questione dei prezzi dei carburanti nella Confederazione Elvetica. Di recente la stampa rossocrociata, e in particolare Quadri cita il Corriere del Ticino, ha riportato il grido d’allarme dell’Associazione ticinese delle stazioni di servizio evidenziando come le vendite siano crollate fino all’80%. A livello cantonale il calo è stato quantificato nel 40% rispetto al 2019. “Il turismo del pieno, che storicamente andava dal Belpaese alla Svizzera, oggi viaggia nel senso inverso, magari unendo la tappa benzina alla spesa” scrive. “Sembra di essere tornati al 2022 quando l’allora premier italiano Draghi tagliò le accise sul carburante per contrastare il rincaro causato dalla guerra in Ucraina. Oggi in Ticino – dice ancora – a rischio c’è un settore economico – quello delle stazioni di servizio – con i relativi posti di lavoro che non sono occupati solo da frontalieri”.
L’argomento si è quindi ampliato alle questioni economiche sia in termini di difficoltà della popolazione sia per quanto riguarda “la forza” del Franco. Fino alle riflessioni interne perché la Svizzera dice Quadri “avrebbe margine in abbondanza per ridurre il costo del carburante a favore degli automobilisti svizzeri come pure delle stazioni di servizio ticinesi (che tornerebbero ad essere concorrenziali). Gran parte del prezzo è costituita da balzelli vari – sottolinea – basterebbe che Berna rinunciasse a qualche centesimo al litro di balzelli sulla benzina per annullare il turismo del pieno verso l’Italia”.
Quindi la conclusione: “Se Berna ha i miliardi per l’estero e per i migranti economici allora può permettersi un modesto sconto fiscale a sostegno degli automobilisti elvetici e delle nostre stazioni di servizio”.