Due accoltellamenti in poche ore a Como, il primo nel cuore della notte tra venerdì e sabato in piazza Volta, il secondo alle 8 di sabato mattina a Camerlata. I protagonisti, tutti poco più che 20enni. Un fenomeno nazionale, quello dei giovani e giovanissimi vittime o autori di reati, che sta dilagando e che preoccupa. Sempre più ragazzini che girano con il coltello in tasca, tanto che, la preside di una scuola di Napoli è arrivata a chiedere l’utilizzo dei metal detector all’ingresso dell’istituto.
A fronte di quanto sta accadendo, è stata diffusa una lettera aperta, scritta e firmata da numerosi giovani comaschi, tutti under 35, leghisti ma non solo. Si tratta di amministratori locali, studenti e lavoratori, provenienti da varie zone della provincia.
“Ci ha colpito profondamente il fatto che sempre più minorenni girino per i nostri paesi armati di coltelli, – si legge nella lettera – alla ricerca della rissa e facendo sì che ogni discussione possa trasformarsi in un omicidio. Questa per molti nostri coetanei è la nuova normalità, una nuova normalità da respingere. Leggere che un’aggressione possa consumarsi ‘più per noia che per animosità’ non solo è inquietante, ma evidenzia una crisi sociale che non possiamo ignorare. – scrivono – È inaccettabile che la normalità sia associata a baby gang o coltelli. La maggior parte di noi vuole solo divertirsi in pace, vivere le piazze senza paura, sentirsi al sicuro”.
I giovani comaschi che firmano la lettera chiedono “più controlli, continua presenza delle forze dell’ordine, centri d’aggregazione giovanile, iniziative per i giovani da parte di tutta la classe politica. Siamo i primi a credere nel futuro del nostro Paese che ha un potenziale enorme: – continuano – arte, turismo, commercio e imprenditoria sono soltanto alcune delle eccellenze italiane e del nostro territorio. Forza, ragazzi: – concludono – non lasciamoci trascinare in questa finta normalità. Scegliamo di essere liberi, di vivere senza paura, di non cedere alla violenza che ci ruba il futuro”.