(ANSA) – ROMA, 21 GEN – In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione del 24 gennaio e contro la povertà educativa, la rete associativa Salesiani per il sociale ribadisce il proprio impegno nell’offrire a bambini e ragazzi un aiuto concreto sia per le attività scolastiche che extra-scolastiche, coinvolgendo i docenti ma soprattutto le famiglie. Ad oggi, sono circa 2mila i beneficiari di questi progetti, sia nazionali che locali, che vedono coinvolti 160 educatori distribuiti in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia. "La povertà educativa non è più un’emergenza, ma un fenomeno grave e strutturale nella società italiana, che coinvolge oltre un milione di minori e compromette la crescita delle giovani generazioni. Di fronte a questa realtà, è indispensabile rifinanziare il fondo nazionale di contrasto alla povertà educativa e adottare politiche sistematiche che rafforzino i servizi educativi e sociali a supporto dei minori e dei giovani in difficoltà – afferma don Francesco Preite, Presidente nazionale di Salesiani per il sociale – La prevenzione educativa non solo riduce i costi per lo Stato, ma offre risultati migliori e più duraturi per l’identità e la crescita dei ragazzi rispetto alla sola repressione". Ad esempio "Vicini di banco: territori e scuole insieme per contrastare la dispersione scolastica", un progetto realizzato per favorire l’inclusione sociale, il successo scolastico e il miglioramento delle competenze degli studenti coinvolti. "Vicini di banco" nasce da un’esperienza trentennale consolidata nelle scuole di Torino, denominata "Provaci ancora, Sam!", che prevede attività sviluppate con un modello didattico flessibile, adattabile ai vari contesti scolastici e basato sulla co-progettazione e co-programmazione di docenti ed educatori. Numerosi anche i progetti a livello locale. Con l’obiettivo di contrastare l’influenza di modelli subculturali devianti, nel quartiere Giostra di Messina Salesiani per il sociale ha avviato il progetto "Una Giostra educante" destinato a 600 bambini e ragazzi tra i 6 e 17 anni. L’iniziativa è rivolta a minori con diversi livelli di intensità educativa, alle famiglie – per lo sviluppo delle competenze, delle responsabilità genitoriali e la riduzione dei fenomeni di disoccupazione – e alla comunità, per lo sviluppo di un welfare generativo. Il progetto "Scuola Libera Tutti!" è stato attivato a Venaria Reale (To), Macerata, Roma, Cisternino (Br) e Palermo, per prevenire l’abbandono scolastico e migliorare il benessere degli studenti, sia in ambito scolastico che extrascolastico, con attività di supporto allo studio e momenti ricreativi che coinvolgano i ragazzi anche nel tempo libero. A Pedara e Viagrande, in provincia di Catania, ha invece preso il via il progetto "Scuola Casa Comune", per promuovere l’inclusione nei servizi socioeducativi e nelle attività ludiche e culturali – offerte dal progetto e dal territorio – di 300 bambini tra i 5 e i 10 anni in condizioni di fragilità economica nei due comuni etnei. Il progetto intende aiutare specialmente le famiglie, tramite la formazione e l’avvio di un percorso di costituzione di una comunità di pratica per il miglioramento delle competenze, sostenendole attraverso l’inserimento in una rete di genitori, insegnanti e figure educative. (ANSA).