(ANSA) – TORINO, 21 GEN – "L’aggressione dalla quale è stato vittima Andrea Joly era tesa a impedire che il raduno del gruppo neofascista potesse essere documentato, inibendo così il diritto di cronaca". A sostenerlo in una nota congiunta è l’Ordine nazionale dei giornalisti, l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, la Federazione nazionale della stampa italiana e l’Associazione stampa subalpina, assistiti dagli avvocati Flavio Campagna e Giulio Vasaturo, dopo che il Tribunale di Torino ha accettato la costituzione di parte civile nel processo contro quattro militanti di CasaPound accusati di aver aggredito un giornalista. Secondo la nota l’aggressione a Joly "ha scatenato una forte indignazione con numerose organizzazioni della società civile che hanno manifestato la solidarietà al collega, alla sua testata, il giornale La Stampa e alle organizzazioni di categoria. A loro va ancora una volta il nostro ringraziamento, nell’auspicio che possa essere fatta giustizia anche nel processo". Alla richiesta di parte civile si era opposta sia la difesa che il pm Paolo Scafi. "Eventuali risarcimenti monetari saranno destinati a iniziative di sostegno ai giornalisti precari o disoccupati", conclude la nota. (ANSA).