(ANSA) – ROMA, 20 GEN – Sei condanne, ma nessun ergastolo per i sei accusati dell’omicidio Bramucci. Salvatore Bramucci il 7 agosto 2022 fu freddato con sei colpi di pistola mentre si trovava a bordo della sua auto, a poca distanza dalla sua abitazione, situata in località Acquafredda a Soriano nel Cimino, nel Viterbese. Un omicidio che, secondo le indagini, sarebbe forse maturato per la volontà di Bramucci di lasciare la famiglia portandosi via una ingente somma di denaro. Le indagini condotte dai carabinieri coordinati dal Pm Massimiliano Siddi, due mesi dopo portarono all’arresto di due presunti membri del gruppo di fuoco: Tonino Bacci e Lucio La Pietra. Il mese successivo le manette scattarono anche per la cognata della vittima, Sabrina Bacchio accusata di essere l’organizzatrice dell’omicidio. Il 26 settembre 2023 fu arrestata anche la moglie di Bramucci, Elisabetta Bacchio, accusata di essere la mandante. Per la vedova Elisabetta Bacchio, i cognati della vittima Sabrina Bacchio e Costantin Dan Pomirleanu, i due presunti sicari Tonino Bacci e Lucio La Pietra e il comune amico Alessio Pizzuti, ultimo ad essere arrestato, tutti accusati di omicidio pluriaggravato, a novembre la procura aveva chiesto 4 ergastoli e due condanne a 24 e 18 anni. Oggi pomeriggio con la sentenza di primo grado emessa dalla corte d’assise del tribunale di Viterbo, la moglie e la cognata di Bramucci sono state condannate a 24 anni di reclusione, Tonino Bacci è stato condannato a 28 anni perché considerato la mente del gruppo di sicari. 27 anni per Lucio La Pietra un altro membro del "gruppo di fuoco" e 20 anni per il cognato di Bramucci Costantin Dan Pomirleanu che avrebbe distribuito i soldi ai killer. Infine, 18 anni per Alessio Pizzuti che, pur avendo partecipato all’organizzazione dell’omicidio non è intervenuto materialmente sulla scena del delitto. (ANSA).