L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a sabato scorso quando un’auto è finita contro le sbarre del passaggio a livello abbattendone una. Generando inevitabilmente traffico e ripercussioni sul trasporto ferroviario. Una situazione, l’ennesima, che riapre il dibattito sulla presenza dei passaggi a livello in centro città che tagliano in due Como in più punti. Soltanto in viale Lecco tre volte. E ad ogni treno bisogna attendere. Anche se non manca qualcuno che, spazientito, azzarda l’attraversamento pur a sbarre abbassate.
Macchine, autobus, taxi, mezzi di soccorso, pedoni, ciclisti. Si fermano tutti, più volte al giorno. Una situazione ben nota ai comaschi e che si fatica a digerire come spiegato nel pomeriggio dai pedoni in attesa di attraversare i binari.
Anche sui social, dopo i disagi di sabato scorso e l’arrivo delle forze dell’ordine c’è chi torna a chiedere un intervento concreto. “Quando capiranno che quei passaggi a livello vanno tolti? Si legge in un commento in cui si aggiunge: “la ferrovia va fermata a Como Borghi mettendo una navetta che porta alla stazione a lago. Al posto della ferrovia una ciclopedonale e riqualificazione della zona”.
Lo stop a Borghi trova appoggio anche tra chi oggi si trovava tra viale Lecco e via Sauro e c’è chi rilancia spostando ancora di più il capolinea fino a Camerlata.
I disagi di una città divisa non da uno ma da ben quattro passaggi a livello in poche centinaia di metri, seppur noti sono inevitabili, gli anni passano, tutti ne parlano e nulla cambia. Con le attese dei pedoni spesso in mezzo allo smog dei veicoli in coda.