Violenze e aggressioni contro medici e infermieri. Nel 2024 la Lombardia è stata la regione italiana che ha segnato l’incremento percentuale maggiore con un + 25% rispetto all’anno precedente.
Un’emergenza che è stata al centro del convegno “Violenza sugli operatori sanitari. Un bollettino di guerra” che si è svolto a Palazzo Pirelli. promosso da ONSIP (Organismo Nazionale Professionisti Sicurezza & privacy) e UGL Salute in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia,
Le cronache, anche nel Comasco, documentano di frequente devastazioni nei Pronto Soccorso e atti di aggressione fisica e verbale, evidenziando una problematica ormai diffusa. Secondo i dati riferiti le aggressioni al personale sanitario in Italia hanno raggiunto livelli critici nel 2024, con un aumento medio del 33% rispetto all’anno precedente.
Il Nord Italia risulta essere l’area più colpita, con il 63% degli episodi di violenza. Le vittime sono principalmente le donne, con infermieri e fisioterapisti tra le categorie più coinvolte
Nello specifico in Lombardia il dato consolidato del 2023 parla di 4.836 aggressioni agli operatori sanitari, dagli insulti alla violenza. Di queste il 30,9% si sono verificate in Pronto Soccorso, in aumentorispetto al 2022 quando la percentuale arrivò a 25,4%. Dopo il calo nel biennio 2020-2021 – dovuto ad un accesso fortemente limitato alle strutture ospedaliere a causa dell’emergenza Covid-19 – le violenze e le aggressioni contro medici e infermieri sono tornate a salire.
Ma c’è un altro dato che emerge e non è trascurabile. A fronte di numeri in crescita, l’anno scorso solo il 6% delle aggressioni è stato denunciato in Procura. Un segnale, come è stato spiegato, di profondo disagio da parte degli operatori sanitari.