Bonifica dell’area dell’ “Ex tintoria Lombarda” di via Castellini a Como di proprietà dell’Aler, il monitoraggio della falda prosegue alla luce degli accertamenti e dei documenti fin qui prodotti che indicano la presenza. Il progetto di bonifica dell’area è stato approvato quindici anni fa, nel 2010, quattro anni dopo è stata approvata una variante mentre l’anno successivo la messa in sicurezza permanente. Con una determina della provincia di Como nel 2020 è stata richiesta un’analisi di rischio per le acque di falda, arrivata pochi mesi dopo dal consulente tecnico di Aler. E proprio Aler in seguito ad una nota di Arpa Lombardia ha presentato la proposta di revisione e integrazione dell’analisi. Lo scorso mese di settembre si è espressa anche l’Ats Insubria.
Da quel che emerge dalle carte di Palazzo Cernezzi, settore Ambiente, a fronte di quanto rilevato dalle indagini non emergono rischi sanitari significativi mentre vengono demandati, per competenza, ad Arpa Lombardia per i fattori ambientali. L’amministrazione comunale è competente sui procedimenti di bonifica che ricadono sul territorio approva la revisione integrazione dell’analisi di rischio per la falda. Di fatto, dunque, si procede con il monitoraggio in accordo con gli enti competenti (Ats Insubria, Arpa – dipartimento di Como e amministrazione provinciale). Questo però non preclude gli ulteriori progetti su quell’area, viene chiarito dal Comune.
Il documento pubblicato all’albo pretorio del Comune di Como.
La superficie dell’ex tintoria Lombarda, dopo la demolizione dell’edificio, è rimasta a lungo dismessa è più volte finita al centro delle cronache cittadine per episodi di degrado, incuria e bivacchi (diurni e serali).