Nell’inferno di Los Angeles a causa dei devastanti incendi, tra vittime, dispersi ed edifici ridotti in cenere, tra cui casa sua, c’è Umberto Ferri, chef e imprenditore di origini bolognesi fondatore di una nota catena di locali a tema horror: uno anche nel Comasco a Lipomo. Da 20 anni vive vicino a Malibù, la sua villetta è stata rasa al suolo dal fuoco. “Il mio sogno americano è finito” ha detto a Etv in collegamento con la trasmissione del mattino Etg+Today. Ha parlato di una situazione drammatica. “Impressionante come il fuoco abbia distrutto qualsiasi cosa incontrasse sulla sua strada – ha raccontato – Sono andato a vedere casa mia, nel tentativo di recuperare almeno un ricordo, ma ho trovato solo le carcasse delle auto delle moto e tutto il resto è andato perso. Ci attende un futuro molto incerto – ha aggiunto – non sappiamo se ci saranno sovvenzioni o aiuti per ripartire qui, la macchina della solidarietà americana sta funzionando a livello di prime necessità”.
L’imprenditore italiano ha parlato anche dei timori sulla salute per i fumi e la cenere, del rischio sciacallaggio, che si è già concretizzato, di chi – ad esempio – travestito da pompiere sarebbe andato a saccheggiare le dimore più prestigiose. “Non mi aspettavo una cosa del genere” ha sottolineato Ferri che ha concluso spiegando che non esclude di lasciare l’America. “Ho intenzione di tornare in Italia o anche a due passi da Como, in Svizzera” ha detto, infine, ricordando il suo legame questo territorio.