(ANSA) – TERAMO, 12 GEN – "Una situazione indegna di un paese civile e che viola completamente il dettato costituzionale. Non possiamo che stigmatizzare nuovamente il silenzio del ministro Nordio e la fallimentare politica di questo Governo sugli istituti di pena". E’ quanto dichiara, in una nota, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, a proposito della situazione del carcere di Castrogno. A fronte di una capienza regolamentare di 255 detenuti, ricorda il sindaco, l’istituto di pena teramano ne ospita 430, l’80% in più del previsto. "Un sovraffollamento cui fa da contraltare una cronica carenza di personale di polizia penitenziaria, oltre che di tutte quelle figure professionali, dai sanitari ai mediatori culturali, essenziali per garantire la sicurezza, il percorso trattamentale, i diritti del personale e degli stessi detenuti. Una situazione che, evidenziano i sindacati, ha fatto registrare solo negli ultimi 20 giorni ben 190 eventi critici, con 8 agenti aggrediti che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche". "Nonostante le numerose sollecitazioni dei sindacati e le richieste di intervento che io stesso, dal 2019, ho rivolto prima all’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e successivamente all’attuale ministro Carlo Nordio – scrive D’Alberto – ad oggi tutte le promesse, anche quelle relative alle assunzioni da parte del sottosegretario Delmastro, annunciate nel corso di una vera e propria passerella politica elettorale al carcere di Castrogno, sono rimaste lettera morta. Per questo – prosegue il sindaco – facendo mio ancora una volta il grido di dolore che arriva dai sindacati di categoria, domani tornerò a scrivere al ministro Nordio per rappresentare la drammatica situazione che si vive nel penitenziario teramano e chiedere interventi risolutivi e concreti". Nelle prossime settimane, annuncia il sindaco, "convocheremo un consiglio comunale straordinario in cui affrontare la questione e crediamo che possa essere il primo passo per creare un coordinamento tra enti territoriali volto a creare percorsi che favoriscano il reinserimento sociale dei detenuti e il dialogo tra il carcere e la società civile. Ma senza un intervento governativo tutte le altre azioni rischiano di diventare meri palliativi. Per questo torniamo a chiedere al Governo e al Parlamento, a partire dai rappresentanti abruzzesi, di intervenire in maniera concreta e decisa, nel rispetto della dignità umana" conclude il sindaco di Teramo. (ANSA).