Più di 500 persone soccorse in 445 interventi sulle montagne e nelle aree boschive e impervie, nella maggior parte dei casi per cadute o perdita dell’orientamento. In 34 casi purtroppo l’incidente è stato fatale alle vittime.
Numeri che fotografano l’attività del 2024 della XIX delegazione lariana del Soccorso alpino e speleologico. Stabile il numero di interventi, 445 rispetto ai 447 dell’anno precedente, con 509 persone che hanno avuto bisogno di aiuto rispetto alle 478 del 2023. Cresce il numero più drammatico, quello delle vittime, che sono state appunto 34 negli ultimi 12 mesi. Erano state 27 l’anno precedente.
Complessivamente, i soccorritori della XIX delegazione Lariana hanno messo a disposizione un totale di 7346 ore. I tecnici sono stati attivati, a livello individuale, 1912 volte. Le ore di servizio effettuate da medici e infermieri del Soccorso alpino sono state 846. La stazione di Lecco ha risposto a 112 richieste di aiuto. Sono stati poi 27 gli in interventi del gruppo di Dongo, 51 del Lario Occidentale Ceresio, 18 della stazione Pavia Oltrepò, 69 le richieste gestite dalla stazione del Triangolo Lariano, 130 quelle della Valsassina-Valvarrone e infine 38 Varese.
Le cadute sono state la prima causa di incidente, con un totale di 123 interventi. Sono state poi 92 le missioni per aiutare persone disperse perché avevano perso l’orientamento e 69 i casi di malore. E se 54 richieste di aiuto erano per scivolate e 12 per persone precipitate, si contano anche 25 operazioni per escursionisti incapaci di proseguire perché non adeguatamente preparati e attrezzati e 14 sfiniti dalla fatica. Otto infine gli allarmi lanciati per persone in ritardo sul rientro che non erano più rintracciabili.
Per tipo di attività, sono stati soccorsi 268 escursionisti e 36 alpinisti. Sono stati 26 gli interventi in residenze in alpeggio, 21 i cercatori di funghi in difficoltà, oltre a 18 ciclisti in mountain-bike, 12 persone impegnate nell’arrampicata sportiva e 8 in ferrata e 7 in parapendio. Le persone soccorse sono soprattutto italiane, 435 su 509, 378 uomini e 131 donne. “Significativo – sottolinea il Soccorso alpino – anche il fatto che numerose persone soccorse non risultino essere iscritte al Cai, il Club Alpino Italiano”.