L’annoso problema delle liste di attesa: per la Uil del Lario e Brianza si tratterebbe della “Cartina tornasole di un sistema che non ha saputo valorizzare il personale sanitario”.
In 20 anni, i dipendenti del settore sono calati di 714 addetti: risultato della differenza fra i 4179 operatori in servizio nel 2002 ed i 3465 del 2022 con, in mezzo, la breve sosta (comunque in negativo) del 2012 fermo a 3784 figure sanitarie.
Un taglio che per il sindacato significa un aumento costante dei carichi di lavoro per il personale in servizio con il contestuale allungarsi delle liste di attesa.
Per una visita ginecologica con priorità di 30 giorni, all’Ospedale di Cantù, scrive il sindacato, bisogna aspettare 265 giorni , 257 per una prima visita endocrinologica con stessa classe di priorità al Poliambulatorio di Lomazzo, 215 per una spirometria a Como in via Napoleona.
Mentre per i medici di medicina generale, invece -continua la Uil- nella medicina territoriale, come è riportato sul piano di sviluppo di Asst Lariana, il rapporto è di 1 medico ogni
1800 pazienti nonostante il rapporto ottimale sia 1/1300 e nonostante il massimale teorico previsto dall’accordo integrativo regionale nel 2023 sia 1500.
Massimo Coppia Segretario Generale Uifpl Lario Brianza: ”E’ fondamentale intervenire con misure concrete ed immediate come l’incremento delle assunzioni, il miglioramento delle condizioni lavorative e l’investimento nella formazione di nuovi professionisti garantendo un aumento contrattuale pari alla media europea”.
Il Servizio Sanitario Regionale 2025, ha introdotto alcune novità importanti come la possibilità di eseguire, in modalità telemedicina, alcune prestazioni come ECG ed Holter Cardiaco; per
Dario Esposito Coordinatore Uil Lario: “Si tratta di possibilità utili ma che rischiano, nelle circostanze attuali, di andare a creare sovraccarichi di lavoro insostenibili sul territorio. Allo stesso modo la riduzione delle liste di attesa, fra le metodologie prorogate l’apertura nei giorni festivi o il sabato, deve passare in primo luogo secondo la Uil dalla valorizzazione del personale in forza e dalle assunzioni. Altrimenti si rischia di creare un buco più grande della toppa che si vuol mettere”.