Turismo in Alto Lario durante le festività natalizie, boom di presenze ma ancora molte attività ricettive restano chiuse. A fare il punto il presidente della Comunità Montana Mauro Robba: “Rispetto al 2023 abbiamo registrato un calo di circa il 10% ma quello è stato davvero un anno record”. Nel territorio che dal lago sale fino alla montagna, le attività aperte, dai ristoranti ai bed&breakfast hanno lavorato a pieno regime ma ancora, spiega Robba: “In molti non aprono considerando questo periodo bassa stagione, credendo che solo Como possa lavorare in queste settimane”.
Qui, in montagna -complice il cambiamento climatico- non nevica più ormai da tempo, ma sono numerose le attività all’aria aperta che attirano lungo i sentieri appassionati di biciclette, trekking e passeggiate, anche durante l’inverno. “Il traffico registrato in questi giorni sulla statale Regina è la prova che questa zona è meta di visitatori anche durante le festività natalizie. Noi crediamo fermamente nella destagionalizzazione turistica e nel rilancio della stagione invernale. Qualcuno ha già iniziato, e piano piano saranno sempre di più i locali e gli alberghi che apriranno anche in questo periodo”, spiega Robba.
Corsa alla destagionalizzazione tra natura e tesori architettonici
La Comunità Montana Alto Lario intanto continua a investire nei suoi gioielli: impegnata nella manutenzione di boschi e sentieri, nel recupero e nella ristrutturazione di vecchi rifugi, concentra i suoi sforzi anche sul suo patrimonio artistico e architettonico: in primis Palazzo Gallio a Gravedona, affacciato sulle acque del lago, è attualmente oggetto di un intervento da 2 milioni di euro che lo trasformerà in un importante polo espositivo e culturale. I lavori in corso per il ripristino della copertura con la piota -la tipica pietra della Valmalenco- e dell’esterno dovrebbero terminare a marzo, con la chiusura del cantiere e la rimozione dei ponteggi in tempo per la primavera. A breve distanza dovrebbero terminare anche le opere interne.
Sarà il fiore all’occhiello di un territorio in fase di rilancio, spiega Robba, che, insieme al mondo economico locale, punta a un turismo territoriale che leghi l’acqua alla montagna, per una esperienza unica alla scoperta di una zona che vuole distinguersi per la sua identità e non vivere più all’ombra di Como.