(di Francesco De Filippo) (ANSA) – TRIESTE, 28 DIC – Si è autosospeso il primario di Cardiochirurgia dell’ospedale di Cattinara di Trieste, Enzo Mazzaro, dopo l’onda di insulti e minacce ricevute dopo che un paziente seguito dal 2021 e che ha sempre rifiutato intervento chirurgico e somministrazione di vaccini (quelli di prassi), ha postato un messaggio in cui sosteneva di essere stato cancellato dalle liste di attesa per essere operato perché non vaccinato. Mazzaro ha depositato una denuncia dopo le minacce a lui e alla famiglia e ha confermato: "Non conosco il paziente, non mi sono mai occupato del suo caso, ma la mia famiglia è terrorizzata". Suo è solo il timbro apposto alla lettera/modulo con la quale l’ospedale, dopo l’ennesimo rifiuto all’operazione che ai vaccini ha inviato a discarico di responsabilità in caso di peggioramento delle condizioni. Un modulo che, per un problema o una svista burocratica, riportava solo il rifiuto ai vaccini e non anche (e soprattutto) a farsi operare. Al paziente nel 2021 fu diagnosticata una cardiopatia valvolare ed è stato seguito negli anni nonostante il rifiuto a farsi operare con rivalutazioni periodiche, contatti e visite. Nel corso di queste è stata diagnosticata anche una grave immunodepressione ma i suoi convincimenti sono rimasti gli stessi. Solo di recente aveva considerato l’eventualità di farsi operare e per questo era stato nuovamente contattato programmando per gennaio 2025 gli esami prima dell’intervento, indipendentemente dai vaccini. Eventualità sulla quale aveva poi avuto un ripensamento. La prescrizione delle vaccinazioni non era un consiglio ma la prescrizione di un ematologo, proprio per la immunodepressione. Sono misure terapeutiche scientifiche a tutela del paziente che deve subire un intervento in anestesia generale, circolazione extracorporea, terapia intensiva, come da prassi ospedaliera. Dall’ospedale sottolineano che le vaccinazioni non hanno capacità vincolante sull’intervento, come sarebbe stato testimoniato dalle stesse dichiarazioni dell’uomo e di sua moglie. Dal Centro ribadiscono la disponibilità a prendersi cura del paziente come aveva fatto anche lo stesso Mazzaro, ma il paziente ha rinviato. La vicenda ha un coté politico: FdI annuncia una interrogazione al ministro Schillaci, oggi poi è intervenuta la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani:"Si deve garantire sicurezza del medico minacciato" e segnala che "questi episodi sono anche gli esiti di anni di attacchi alla scienza e alle buone pratiche della medicina. Le ultime decisioni del Governo vanno nella direzione sbagliata". (ANSA).