(ANSA) – L’AQUILA, 27 DIC – Proviene dal Trentino il dispositivo Recco agganciato sotto un elicottero utilizzato nei sorvoli nell’area sul Gran Sasso dove risultano dispersi da domenica scorsa due alpinisti romagnoli, Luca Perazzini e Cristian Gualdi. Un sistema già utilizzato in Abruzzo nel 2021 nell’emergenza Velino, con ben quattro persone disperse sotto una slavina. I primi rilevatori Recco, realizzati con la collaborazione dell’Istituto reale di tecnologia di Stoccolma, entrarono in funzione tra il 1981 e il 1982 in Svezia, a Zermatt e in Tirolo, per poi diffondersi in altre zone delle Alpi. Proprio in Svezia, una tragedia del 1973, spinse alcuni soccorritori a studiare dei sistemi più efficaci. Nel 1983 vennero messe sul mercato le prime piastrine riflettenti, da fissare all’abbigliamento o agli scarponi, per facilitare enormemente il lavoro dei soccorritori. Il primo salvataggio di una persona sepolta grazie al sistema Recco avvenne nel 1987 a Lenzerheide, in Svizzera. "Il sistema Recco – spiega Elio Ursini del Laboratorio di Geologia e sismologia dell’Università dell’Aquila – si compone di due elementi: una piastrina (elemento piatto di circa 5 cm) che in genere è posizionata su alcune tipologie di scarponi, zaini o giacche tecniche e un apparecchio rilevatore utilizzato dai soccorritori. Il rilevatore, utilizzato a mano dai soccorritori (peso di circa un chilo) o agganciato sotto un elicottero (permette di coprire aree più ampie), spiegato in parole semplici è un trasmettitore-ricevitore che invia onde radio e nel caso un’alpinista abbia con se la piastrina, essa ‘riflette’ l’onda reinviandola al rilevatore. A quel punto, il soccorritore, ricevendo il segnale reinviato dalla piastrina, comprende che in quel punto potrebbe esserci la persona che indossa il Recco. Il rilevatore agganciato sotto l’elicottero in genere si utilizza su spazi ampi e tramite questa strumentazione si riesce a coprire fino a 1 chilometro quadrato in circa 6-10 minuti". Ad auspicare un’intervento con dispositivo Recco è stato anche il senatore Fdi Guido Quintino Liris, in visita ieri a Fonte Cerreto, base della funivia. Tre anni fa, quando era della Regione Abruzzo, ha avviato un’acquisizione di un’antenna, da accompagnare con dei protocolli specifici sulla sicurezza in montagna. (ANSA).