(ANSA) – ROMA, 23 DIC – L’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio prende le distanze dalle affermazioni del professor Giancarlo Burghi che, "con toni neanche troppo velatamente sarcastici, fornisce una lettura distorta delle nuove linee guida per l’Educazione civica. Sorprendono le invettive di paventate derive antidemocratiche e autoritarie che evidenziano una lettura ideologica, faziosa e certamente distorta di un documento che ispira ai valori della democrazia, del rispetto, della giustizia e che si incardina saldamente ai principi fondamenti della nostra Costituzione", scrive l’Usr del Lazio. Il docente, che insegna italiano nel liceo romano Tasso, in una lettera divenuta virale si era espresso contro le recenti linee guida sull’Educazione civica, scrivendo tra l’altro rivolto al ministro dell’Istruzione Valditara: "le scrivo per ringraziarla delle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica che ci ha inviato all’inizio dell’anno scolastico. Da oggi abbiamo un punto fermo nel nostro lavoro di docenti ed educatori: ci dirigeremo nella direzione esattamente opposta a quanto ci indica". E aveva aggiunto: "L’educazione civica, secondo lei deve ‘incoraggiare lo spirito di imprenditorialità, nella consapevolezza dell’importanza della proprietà privata’. In modo quasi ossessivo nel documento traccia l’idea di una sorta di "educazione alla proprietà ". Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto? Stiamo oltrepassando finanche il senso del ridicolo, andando oltre la teoria delle tre "i" di berlusconiana memoria". "Ai nostri studenti, signor ministro, l’articolo 42 della Costituzione lo leggiamo e lo spieghiamo: ‘La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […] allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere [..] espropriata per motivi di interesse generale’. Dice proprio questo la Costituzione! Però non si ispira a Pol Pot ma alla dottrina sociale della Chiesa, al cristianesimo sociale di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti", aveva proseguito Burghi. "Nelle Linee guida Lei continua, poi, con l’affermazione di sapore thatcheriano, ma in realtà generica e vuota quanto la prima, per cui dovremmo insegnare che ‘la società è in funzione dell’individuo (e non viceversa) . Vede ministro, se le dovesse capitare di sfogliare la Costituzione italiana scoprirebbe che il termine "individuo" semplicemente non compare". Il docente si era a lungo soffermato anche sul tema della patria, per concludere: "spero che queste parole non mi costino quella decurtazione dello stipendio che ha inflitto a un mio collega per aver pronunciato delle parole che Lei non ha gradito. Sarebbe non solo grave ma anche di cattivo gusto anche perché di recente insieme ad altri ministri lei lo stipendio ha cercato di aumentarselo". (ANSA).