(ANSA) – ROMA, 21 DIC – Sembrano davvero "tanti gli errori investigativi" per apparire "frutto solo di scarsa diligenza o mancata conoscenza", all’epoca, di una "adeguata cultura investigativa". Lo sostiene la giudice per le indagini preliminari, Giulia Arcieri, nel decreto con cui si è opposta alla richiesta di archiviazione sul delitto di Simonetta Cesaroni. Quindi ne elenca alcuni: il non aver acquisito "nell’immediatezza i tabulati telefonici inerenti le utenze fisse" dell’ufficio di via Poma, l’aver spostato alcuni oggetti al momento del sopralluogo come la sedia accanto al corpo di Simonetta e il tagliacarte, "da sempre attenzionato come possibile arma del delitto", ma anche una cartellina beige "sparita dalla scena del crimine". E ancora non venne repertato il sangue, immortalato nelle fotografie, presente "in piccoli segni circolari" sul pavimento. Per la giudice, non va poi sottovalutato il "collegamento a personaggi di potere" e "contesti di potere come i servizi" di molti protagonisti della vicenda legati all’Aiag. Nel provvedimento anche la una lista di 29 persone che la Procura dovrà sentire, tra vecchi protagonisti e altri mai ascoltati prima. (ANSA).