(ANSA) – ROMA, 20 DIC – Il gip di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione sul delitto di via Poma. La notizia è stata pubblicata oggi da La Repubblica. Nell’appartamento in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni il 7 agosto 1990 – scrive il quotidiano – , secondo la gip di Roma, c’erano documenti riservati dei servizi segreti. È questa la tesi della magistrata Giulia Arcieri che ha respinto la richiesta di archiviazione della procura capitolina. In particolare, secondo il giornale, la magistrata chiede ai pm che venga fatta piena luce sugli 007, sulle inchieste passate e anche sul celebre colpo di Massimo Carminati al caveau della cittadella giudiziaria del 1999. Tante le persone che la procura dovrà sentire, vecchi protagonisti e altri mai ascoltati prima. Tra questi anche Carmine Belfiore, ex questore di Roma e numero due della polizia, e Sergio Costa, ex 007 e genero dell’allora capo della polizia Vincenzo Parisi. In Procura dovranno sfilare anche tutti i colleghi e i datori di lavoro della vittima. "E’ un provvedimento di coraggio. Dimostra che finalmente lo Stato è presente su questo caso e non ha dimenticato Simonetta. Significa non dimenticare le tante ragazze uccise e donne massacrate come Simonetta", ha detto Federica Mondani, legale della famiglia Cesaroni, ai microfoni del Tg2 commentando il no del gip di Roma alla richiesta di archiviazione sul delitto di via Poma. (ANSA).