La battaglia legale contro il piano di chiusura delle scuole del Comune di Como si allarga agli istituti Luigi Carluccio e Nazario Sauro. Il comitato delle famiglie ha notificato il ricorso al Tar, il tribunale amministrativo della Lombardia, per bloccare la decisione di Palazzo Cernezzi. Al Tar si erano già rivolti i genitori dei bambini del nido Magnolia di via Passeri, che hanno vinto la battaglia e bloccato la chiusura dell’asilo.
La nuova iniziativa legale arriva a pochi giorni dalla decisione del Tar proprio sul ricorso dei genitori del Magnolia. “E’ un passo fondamentale per tutelare non solo i diritti degli alunni e delle famiglie coinvolte, ma anche il valore educativo e sociale che queste scuole rappresentano per il centro storico e la città di Como”, precisano i rappresentanti delle famiglie delle scuole di via Perti e via Volta. “E’ un atto di difesa per la comunità – aggiungono – La chiusura delle due scuole avrebbe un impatto devastante: priverebbe i bambini di un’istruzione accessibile e di qualità nel loro quartiere e spezzerebbe legami consolidati tra famiglie, insegnanti e comunità locale”. “Non possiamo accettare passivamente una decisione che penalizza i più piccoli e il futuro della nostra città – dichiarano rappresentanti dei genitori – Grazie alla mobilitazione delle famiglie, degli ex alunni e della cittadinanza, la raccolta fondi per sostenere le spese legali ha ottenuto un grande successo, dimostrando quanto questa causa sia sentita dalla comunità comasca. Il sostegno ricevuto è straordinario e rimane fondamentale per portare avanti questa battaglia”.
“Il ricorso al Tar – concludono i rappresentanti dei genitori – non è solo un gesto di opposizione, ma anche un appello a ripensare le politiche scolastiche in modo inclusivo e partecipativo, mettendo al centro il benessere dei bambini, delle famiglie e il valore delle scuole di quartiere”.
“Non sono un avvocato ma ho la responsabilità di dare l’indirizzo politico agli uffici – risponde il sindaco Alessandro Rapinese – Confido sia nei miei uffici sia nella Repubblica e attendo il giudizio. Politicamente rivendico il fatto che le scuole, a maggior ragione se in pessimo stato di conservazione, se abbiamo posti in altre devono essere chiuse. Non è per pochi chilometri o poche centinaia di metri in più che dovranno fare gli alunni che mi sento un criminale. Ricordo che la mia amministrazione ha messo a norma già due scuole e abbiamo intenzione di procedere nella ristrutturazione con quante più energie possibile”.